DA DOVE VENGO IO - CENT'ANNI vol.1

domenica 22 giugno 2008

Mamma mia che ve siete persi! Sarasso live @ Milano in Bionda: cronaca di una serata mondiale

Questo post è per chi non c'era.
Per mio fratello Luca e per la mia amica Annarita Briganti, soprattutto.
A regà! Che ve siete persi!
Il tutto è iniziato poco dopo le 18.00, quando io e la mia dolce metà, terrorizzati dal problema del parcheggio in quel di Milano, ci involiamo alla volta della capitale meneghina.
Traffico scorrevole, caldo africano, aria condizionata e Blur nel "mangiadischi".
Parcheggio facile in Viale Papiniano, gratta e sosta da 2 euro e via, pedibus calcantibus verso Porta Ticinese. Pausa gelato, che la mia signora magari non cena, ma al cono da passeggio non rinuncia (scelta dei gusti tipicamente estiva: Sacher e Strudel...), e alle venti e zero zero siamo in postazione.
Primo attimo di sconforto: nessuna traccia del Paolino Roversi né del mio amico Luca Ottolenghi. Per di più, la serranda della Libreria è abbassata.
Due minuti di panico (avremo sbagliato giorno? Fidatevi che è già successo...) e poi arriva la cricca al gran completo.
Indietro solo Cristiano Governa, sceso apposta da quel di Bologna e sperduto a Porta Genova in cerca di parcheggio.
Governa non arriva, noi si inizia ad avere appettito. Che si fa, che non si fa? Aperitivo.
E questo è stato il primo errore.
Io e l'amico Alessandro (coinquilino di Luca) optiamo per un milanesissimo Negroni. Negroni + 32 gradi all'ombra: lasciami stare...
Ma oramai siamo in ballo e tocca ballare.
Via, di corsa in libreria che son quasi le nove e noi, come al solito, si è fatto tardi.
Mentre il mio corpo eietta alcool misto a benzolo da ogni poro e l'elegante camicia bianca che avevo indossato per l'occasione inizia ad assomigliare a una mappina centrifugata, in via san Gottardo 35 si va creando una simpatica ressa di scrittori, amici e leggende viventi.
Due su tutte (le leggende) fanno bella mostra di sè: Sergio Altieri, impeccabile nonostante la temperatura africana e Diego Cajelli (che sfoggia uno strepitoso tribale a mezzamanica).
Con Sergione si discute sul meccanismo che anima la serata: ogni avventore avrà una birra gratis in omaggio, noi resident writers tutte quelle che ci pare.
Ahia! Qui va a finire male...
Si parte ed è proprio Sergione ad aprire le danze. Ricorda un vecchio adagio (Free food? We'll stay for dinner! Free drinks? We'll spend all night!), ribadisce una decina di volte il nome dello sponsor della serata (a cui tutti, ça va sans dire, siamo eternamente grati...), parla del suo nuovo strepitoso libro (ARMAGEDDON) e dunque di catastrofi nucleari, olocausti e pandemie.
Finiscono i suoi cinque minuti ed è la volta di Cajelli, che con sapiente (e risaputa) maestria arringa la folla parlando di una scolopendra, orrendo insettaccio protagonista del suo ultimo racconto.
Da lì in poi si sussegue una pletora di autori e amici, ma io perdo un po' il filo del discorso. Birra gratis e un sacco di gente che non vedevo da una vita mi distraggono in maniera prepotente.
Insuperabili Andrea Ferrari e Stefano Di Marino.
C'è spazio per una chiacchierata interessante su Bologna con Cristiano Governa a bordo campo e poi Roversi mi tira in mezzo che è ora che racconti qualcosa. "Non è che puoi star li a trincare tutta la sera e non filarti il pubblico. Và a lavurà!"
Nonostante il pretesto fosse quello di presentare CONFINE DI STATO, l'atmosfera era così goliardica che si è finito per parlare di birra (ma và?) e di quel signore basso basso che sta a Palazzo Chigi (in termini non troppo lusinghieri, devo ammetterlo...). Ad ogni modo faccio il mio dovere (ossia riesco a scolare in cinque minuti cinque la mia bottiglietta di Menabrea) e prometto solennemente che, se mai Paolo organizzerà un festival letterario sponosorizzato da Estathè, adotterò una maggiore acribia nelle descrizione dei miei scritti.
Strette da mano, un paio di autografi e un'ulima splendida conversazione con la signora Adele Marini (giallista competente, storica magnifica e persona meravigliosa. Decisamente l'incontro principe della serata).
Con Governa ci si scambia i numeri di telefono e ci si promette di vederci a Bologna.
Sono ormai le undici e mezza, è ora di chiudere e spazzar via gli ubriachi.
Ringraziamo, salutiamo, scalpicciamo miti verso la macchina.
Mia moglie si mette alla guida (l'unica sobria. Io: va bè, lasciamo perdere... il mio amico Luca: peggio di me).
Per l'una e qualcosa siamo a Novara.
Gran serata.
Gran bella roba farla così, la cultura...;-)