DA DOVE VENGO IO - CENT'ANNI vol.1

domenica 11 maggio 2008

Torino: Salone del Libro mon amour...


Giornata splendida e massacrante quella di ieri al Salone di Torino. Degna di cronaca.
Partenza all'alba da casa Sarasso per evitare il casino della manifestazione (tra parentesi: l'allarmismo era puro terrorismo psicologico. Tutto si è svolto pacificamente). Prima delle nove il dinamico trio Sarasso-Rudoni-Ottolenghi è già in macchina alla volta dell'ex capitale dell'italico regno.
Chiacchiere da ammazzarsi dal ridere lungo il tragitto, lavori sulla A4 e poco traffico in città. Il Lingotto sonnecchia ancora alle 10.30, noi si parcheggia e ci si mette in coda per entrare.
Posiamo le nostre cose allo stand di Lulu.com dove Eleonora e Cristina ci attendono carine come sempre. E via con la prima session di disegno!
Daniele butta fuori un paio di Sterling dall'aria incazzosa, Luca (Ottolenghi, giornalista di Rolling Stones) vaga tra gli stand e recupera un paio di copie di Milano Nera Web Press, il sottoscritto parte con due bicchieri di un rosso fuori dal comune (parte della scorta di Lulu.com, che alle 16.30 scodellerà una preziosa merendina) e abbozza un paio di righe del romanzo "istantaneo" che le ragazze del printer on demand hanno messo in pista per la Fiera, a disposizione di chiunque gradisse contribuire.
Ora di pranzo, e inizia la diaspora.
Hot Dog al baracchino a rotelle (la Fiera ne è piena: il prezzo è contenuto e la qualità ottima), Coca Cola e giro tra gli stand.
Daniele ha una gran voglia di dare un'occhiata ai comics, Luca un paio di colleghi da contattare, io decido di fare un volo radente chez Marsilio. Saluto le ragazze dell'ufficio stampa e vengo immediatamente rapito da una simpaticissima fotografa che trascina in cortile e mi stende con una mitragliata di scatti. Giliola, si chiama (scritto proprio così, non è un refuso...): mi fa la solenne promessa d'inviarmi le foto al più presto.
Ritorno allo stand in stato confusionale post session fotografica e noto del fermento. Francesco Carofiglio è appena arrivato e sta già firmando copie del suo L'ESTATE DEL CANE NERO. Provo molta invidia per la fascetta rossa che avvolge i cartonatissimi volumi: SECONDA EDIZIONE, c'è scritto. A caratteri cubitali.
Stringo la mano, agguanto una copia autografata, saluto l'amico Fabio Ferlin (il correttore di bozze 100% hard core che a suo tempo si occupò del mio CDS) e sono di nuovo in mezzo alla bolgia.
Favolosa sensazione da notte degli Oscar. Basta guardarsi in giro e s'incontra qualche VIP.
Lo so, lo so che sono un professionista. Lo so che non dovrei sbavare ogni volta che vedo qualche "famoso", ma io mica l'ho ancora introiettata 'sta cosa che si è tutti "colleghi" da quando scrvo per una major. E dunque, gran bocche aperte e mille foto ricordo.
Passo da e/o e penso: è la casa editrice di Carlotto. Giro l'angolo ed eccolo lì. Impeccabile nel suo completo nero anche se ci son quaranta gradi all'ombra (io, di contro, sembro un turista albanese senza permesso di soggiorno).
Occhio di ghiaccio che mette soggezione. Stringo la mano e schizzo via.
Due passi e mi ferma l'amico Villani. Abbraci, baci e discorsi sui "vecchi tempi" (cioè due mesi fa, l'epoca dell'intervista doppia a RADIO RAI). Mentre parliamo, passa Gherardo Colombo.
Ciurbis!, per dirla con le parole di mia nonna. Guardo Colombo e mi viene in mente un suo omonimo che anni fa scriveva thriller ultrapsichici sotto pseudonimo. Marc Saudade si faceva chiamare. Quei thriller, adesso, non li trovi nemmeno in biblioteca (sull'argomento ritorneremo, promesso...)
Via Villani, dentro Cristicchi, Finardi e Giordano. Più che altro li vedo passare.
Poi arriva anche Loredana Lipperini e penso che è molto più alta di come me l'ero immaginata.
Latito dallo stand di lulu da ore, mi daranno per disperso. Ma dovrei passare ancora in RAI da Crovi e a trovare l'amico Roversi allo stand di Kowalski.
In teoria sarei venuto qui per lavorare, ma la tentazione del cazzeggio è troppo forte.
Incontro l'amico Marchetti di IBS e parliamo di Pezzali e Giordano Bruno Guerri. Pezzali pare vada fortissimo tra i tredicenni e Guerri è un signore d'altri tempi, così mi dice. Chiedo se per caso è venuto in calzini (di solito usa così), ma Francesco mi assicura che indossa delle calzature di gran classe.
Rassicurato, passo oltre.
E' tardi, mannaggia come è tardi. Sono quasi le cinque e mezza e mi sono perso la merenda a base di vino e salame chez lulu.com
Mi fermo da PEQUOD e mi compro una copia di FORGET DOMANI. Sono felice come un bambino perchè mi fanno lo sconto di un euro e trenta.
All'alba delle sei e mezzo ritrovo tutti i sodali e il Paolino Roversi ci cattura.
Alle sette e mezza, a sorpresa, si presenta Milano Nera Web Press al Caffè Pedrocchi.
Ma no, Paolo, è tardi... Dobbiamo tornare... Va bè, va, nell'attesa beviamoci una birra.
Le birre diventano tre e alle sette e mezza eccoci seduti in platea a sentire Pinketts e Roversi disquisire di alta letteratura giallo-nera e di giornali gratuiti.
Ore venti e trenta qualcuno c'informa che Via Nizza è percorribile, che la polizia ha sgombrato e che si può tornare alla maison.
Per le dieci e mezzo, distrutti e contenti, ognuno è a casa sua.